di seguito i link agli articoli della stampa locale
Il progetto viene considerato «ad elevato impatto paesaggistico negativo», viene ribadita «la sostanziale estraneità visiva dell’elettrodotto rispetto al paesaggio» e «la mitigazione di tale impatto appare ardua per l’altezza dei sostegni e gli elevati valori panoramici del versante dolomitico interessato».
Alesssia Forzin, Il Corriere delle Alpi
«Lo diciamo da sempre: questo progetto è nato male ed è proseguito peggio. Non si può pensare di risolvere un problema in alcuni Comuni spostandolo sulla testa di altri cittadini—dice il portavoce Gianni Pastella—. Si rischia una devastazione del territorio e ci auguriamo che alcuni sindaci lo capiscano. Altrimenti vorrà dire che ciascuno pensa solo al suo orticello e che la politica è incapace di trovare soluzioni che guardino oltre il proprio naso».
FedericaFant, Corriere del Veneto
Il parere negativo del Mibact (Ministero beni e attività culturali e turismo) arriva dopo il parere positivo del ministero dell’ambiente. Quindi? Il progetto finirà sul tavolo del consiglio del ministri. Sarà direttamente l’Esecutivo a dare l’ultima parola. Un caso già capitato con il progetto Terna sulla linea Udine-Redipuglia, che aveva ricevuto un parere favorevole e uno negativo dai due ministeri. Intanto però il verdetto del Mibact rappresenta una pietra fondamentale per il territorio bellunese, che ha sollevato non poche criticità sul progetto Terna.
Damiano Tormen, Il Gazzettino di Belluno
aggiornamento del 28 luglio 2017, di seguito i link agli articoli
Corriere delle Alpi
il Gazzettino di Belluno
Corriere del Veneto
«Non siamo affatto contrari all’elettrodotto – ribadiscono in conferenza stampa Gianni Pastella e gli altri attivisti -. Ma siamo contrari ad un progetto che è obsoleto, che non tiene conto delle possibilità tecnologiche esistenti, che propone solo tralicci alti dai 40 ai 60 metri; e che anziché eliminare il problema dei cavi elettrici, semplicemente li sposta da alcuni territori ad altre zone, senza contare se sotto ci sono paesi, zone abitate o altro». Da qui, la necessità di una riprogettazione completa.
Damiano Tormen, il Gazzettino di Belluno
Pastella ha lanciato un invito anche alla Provincia, a prendere una posizione (mai pervenuta): «Vogliamo costruire il nostro futuro sul turismo e accettiamo un progetto che mette i tralicci di fronte alle montagne più belle del mondo?», ha concluso. «Continuiamo ad avere sindaci che guardano solo i problemi dei loro comuni. In Riviera del Brenta gli amministratori di sette comuni (di colori politici diversi) si sono uniti pretendendo l’interramento della linea Dolo – Camin, i nostri si fanno la guerra fra loro». Esempio ricordato anche da Giovanni Campeol, il tecnico che sta seguendo la battaglia fra Padova e Venezia e che si è occupato anche della razionalizzazione in Valbelluna: «Terna progetta in modo incompatibile con l’ambiente e non se ne comprende la ragione visto che ha le conoscenze e le competenze per fare buoni progetti. È la stessa società a promuovere sul suo sito ufficiale l’interramento. Inoltre guardando ai costi complessivi alla fine interrare costa meno che costruire una linea in aereo».
Alessia Forzin, Corriere delle Alpi
C’è chi ha paragonato il parere del Ministero dei Beni Culturali in merito all’elettrodotto della Valbelluna come un gol segnato nella finale di Champions League, noi ci siamo limitati a riportare per intero la cronaca degli eventi, com’è nel nostro stile, senza censurare neanche la posizione di chi l’elettrodotto aereo lo vede come manna dal cielo.
Abbiamo avuto modo di conoscere Gianni Pastella, rappresentante dei comitati bellunesi, la sera del 5 maggio a Vigonovo durante la nostra prima, grande manifestazione, ad accompagnarlo c’era il prof. Giovanni Campeol, tecnico dei nostri comuni nell’opposizione all’elettrodotto. Non possiamo quindi che essere contenti per lo sviluppo che ha preso la loro battaglia, nella speranza che sia un precedente importante e utile anche nella nostra vertenza.
MA NON FINISCE QUI!
Se da un lato il parere del Ministero è un importante traguardo, ora la palla passa al Governo il quale ha il primato sulla decisione dovendo mediare tra il parere dei Beni Culturali e quello opposto del Ministero dell’Ambiente, il quale comunque aveva apposto numerose prescrizioni al progetto.
C’è da registrare inoltre che l’Azienda non intende demordere e rifiuta di considerare l’ultimo parere come uno stop «Terna precisa che l’opera non ha subito alcun blocco – si legge in una nota stampa dell’azienda che gestisce le reti di trasmissione nazionale dell’energia elettrica -. Il parere espresso dal Mibact è uno dei pareri che vengono rilasciati all’interno della procedura autorizzativa, che prosegue quindi il suo iter» (Gazzettino di Belluno, 28/07/17).
Il Governo a questo punto deve decidere: da un lato le istanze delle comunità perfettamente conciliabili con la realizzazione di un’infrastruttura importante per il Pese, dall’altro i tralicci. Teniamo alta la guardia.