Now this is not the end. It is not even the beginning of the end. But it is, perhaps, the end of the beginning.
Terna ha ritirato il progetto “Razionalizzazione della rete elettrica tra Venezia e Padova”, in valutazione presso la Commissione Tecnica di Valutazione di Impatto Ambientale (CTVIA), per poter apportare miglioramenti all’intervento, sia nel tratto “Dolo – Camin” sia nel tratto ricadente nel Vallone Moranzani.
La routine di un pomeriggio come tanti di fine maggio viene bruscamente interrotta, un fiume di messaggi e telefonate inizia a riversarsi nella vita di ciascuno di noi. La voce si rincorre, cerca conferma, verifica le fonti, trova uno stringato comunicato stampa: allora è vero!
Razionalizzazione della rete elettrica tra Venezia e Padova: Terna ritira il progetto dal procedimento di via per ottimizzare la compatibilita’ ambientale dell’opera.
Il comunicato è lapidario, solo un paio di paragrafi per dire che l’Azienda stavolta molla, si ricomincia daccapo, dalla concertazione con gli enti locali.
La stampa è in fermento, si susseguono le telefonate e le dichiarazioni, piccole interviste improvvisate per dire che no, non è finita, anzi, la sfida è appena cominciata. Non smobilitiamo, non ci arrendiamo, non toglieremo neppure una delle nostre bandiere gialle, piuttosto ne appenderemo altre 200 già pronte nei magazzini.
Se fino a ieri abbiamo lottato per veder riconosciuto il nostro diritto ad esistere, da domani lotteremo per far valere il nostro diritto ad essere ascoltati: non lasceremo soli gli amministratori locali di fronte alla sfida della concertazione e non abbandoneremo i nostri amici della Valbelluna con cui tanto abbiamo collaborato in questi mesi.
In un’ottica di dialogo con le comunità e per poter meglio rispondere alle osservazioni pervenute dal territorio, Terna prosegue nello studio di soluzioni migliorative all’opera e si riserva di presentare in autorizzazione un nuovo progetto che condividerà preventivamente con le istituzioni locali e i cittadini.
Lo scrive anche Terna alla fine del suo comunicato stampa: il nuovo progetto andrà condiviso preventivamente con le istituzioni locali e i cittadini. Noi siamo pronti, la nostra visione di sviluppo economicamente solidale è ormai nota e non vediamo l’ora di concretizzarla.
Mentre ancora si susseguono le telefonate, inizia la festa: le campane di Vigonovo suonano per noi. Faranno loro eco, di lì a poco, quelle di Tombelle: è il regalo dei nostri parroci ad una comunità che si riscopre più forte e unita.
Ci ritroviamo tutti alla Colombaia, la nostra nuova sede. Siamo in pochi, i volontari che in questi giorni stanno lavorando alacremente per ridare vita a questo pezzo di storia vigonovese. Dobbiamo dare un segnale forte, qualcosa che non passi inosservato e cosa meglio di un tricolore? Uno grande, che garrisca da un pennone in cima non ci sembra abbastanza: ne aggiungiamo un altro da 8 metri che si cali lungo la fiancata.
È la bandiera più grande che si ricordi da molto tempo, ed è la nostra bandiera, la bandiera di tutti. Arriva anche l’amministrazione comunale, Sindaco, Assessori e Consiglieri. Non c’è protocollo, affettata eleganza, solo la gioia di ritrovarsi insieme. Un momento da immortalare.